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CAIVANO. Il sindaco Falco avvia l’iter per la soluzione della crisi Italia Viva e lo fa in rovesciata

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CAIVANO – Troppo forte il terremoto politico che è scaturito in maggioranza per essere trattato in secondo piano. Le intenzioni di “Italia Viva” di protocollare quei due documenti, da subito sono parse come un tatticismo di altri tempi, forse, anzi quasi sicuramente, già in accordo con il Sindaco Enzo Falco e la gestione postuma al problema del primo cittadino ne è la dimostrazione.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, il Sindaco Enzo Falco dopo le dichiarazioni rilasciate alla stampa dove manifestava, in realtà, tutto il fallimento della sua gestione con la solita frase di rito “minatoria”: “Se c’è l’intenzione di andare avanti se no tutti a casa” – segno questo di evidente debolezza e imbarazzo – attraverso un messaggio Whatsapp inviato sul gruppo della maggioranza, stila un calendario per avviare degli incontri bilaterali con tanto di orario e data, con appuntamento finale una riunione di maggioranza chiarificatrice, non dimenticandosi, alla fine del messaggio, di informare gli appartenenti al gruppo, che ha già respinto “con forza” le dimissioni dell’Assessore Mennillo.

Il mondo sottosopra. In men che non si dica il primo cittadino ha stravolto tutte le regole basi della politica italiana e forse anche mondiale. Letto il messaggio, qualche Consigliere con un quoziente intellettivo superiore alla mediocrità avrebbe dovuto rispondere: “Se alla fine hai trovato la soluzione, a che servono gli incontri bilaterali?” Ma c’è dell’altro.

Premesso che il problema della crisi di maggioranza è tutto interno al partito “Italia Viva”, ci spiegherebbe il Sindaco perché ha pensato di fare incontri bilaterali per risolvere la questione? Cosa si aspetta dagli incontri fatti con M5S e Articolo1 ad esempio? Visto che almeno proprio questi due partiti dovrebbero baciare la terra dove cammina il primo cittadino tanto sono stati miracolati.

Ma poi, cosa dovrebbero dire gli altri partiti? Se sono intenzionati ad andare avanti? E cosa si aspetta il Sindaco che gli venga risposto: No grazie finiamola qui?

Davvero questo sindaco è così dilettante allo sbaraglio che non ha compreso che l’unico incontro da fare era con Italia Viva e chiedere a costoro, visto che hanno protocollato due documenti, se hanno intenzione di rientrare o restare all’appoggio esterno e pretendere, nel caso della prima ipotesi, un nuovo documento dove vi siano riportate anche le motivazioni del ripensamento!? Ma bisogna che lo dica o lo scrive la stampa quale sia l’ABC della Politica (da non confondere con la ditta “Acqua Bene Comune” gestore delle risorse idriche tanto cara al Sindaco Falco) Di questo ne parleremo in un altro articolo.

Ma la barzelletta dove sta? Sta nel fatto che ancor prima che il Sindaco incontri “Italia Viva” egli stesso ha già deciso di rigettare le dimissioni dell’Assessore Pasquale Mennillo, ed è qui dimostrato il teatrino che sia Italia Viva che il Sindaco vogliono mettere su. Perché? Cosa succederebbe se, per assurdo, “Italia Viva”, nell’incontro bilaterale, dovesse comunicare al Sindaco di confermare l’appoggio esterno? Ci ritroveremo un partito all’appoggio esterno con la rappresentanza in giunta e un Presidente del Consiglio?

Questa è l’idea di gestire i problemi della fascia tricolore, affrontare le questioni all’incontrario, partendo dalla coda, come il miglior Cristiano Ronaldo, segnare in rovesciata. Forse i motivi non sono neanche troppo celati. Evidentemente, non tanto le beghe interne ai partiti interessano al primo cittadino, quanto la propria tenuta che passa sicuramente, in prima analisi, attraverso l’approvazione del Bilancio il prossimo 31 Maggio, per questo si comporta come un sindaco già dimissionario che nei suoi venti giorni di riflessione, apre il cosiddetto “mercato delle vacche” per raggiungere il suo, vero ed unico obiettivo.

Quindi appare ovvio, se non logico, che tutti gli attori di questo teatrino sappiano già come va a finire la questione. Intanto la cittadinanza assiste a tutto questo ed aspetta ancora che la propria città possa sviluppare il proprio potenziale ma con questo “lignaggio” credo proprio che l’impresa resti ancora abbastanza ardua.

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De Luca torna sull’argomento: “Don Patriciello non ha il monopolio della lotta contro la camorra”

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NAPOLI – Non si placa la polemica intorno alle parole dichiarate dal Governatore De Luca nel suo intervento social a riguardo la satira usata nei confronti del prete Maurizio Patriciello.

Dopo il botta e risposta avuto direttamente con la Premier Meloni, il Presidente della Regione Campania è tornato di nuovo sull’argomento e alcuni minuti fa, attraverso la sua pagina social ha scritto: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali.

Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta.

Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro.

Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.

Il pensiero che parecchi cittadini hanno sempre formulato ma che hanno sempre represso finalmente si è palesato nelle parole del Governatore De Luca. Come li definiva Leonardo Sciascia, questi personaggi possono essere ascritti tra i “professionisti dell’antimafia” mentre c’è gente che in maniera silente e mettendo a repentaglio la propria vita, senza alcuna protezione, lotta contro la criminalità mettendo alla luce tutte le sue malefatte ogni giorno.

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CAIVANO. Occupazioni abusive al Parco Verde. Dissequestrate due abitazioni dal Tribunale del Riesame.

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CAIVANO – Prosegue il processo di legalità nel comune gialloverde e precisamente al Parco Verde. I lavori della Procura volti ad individuare le occupazioni abusive all’interno dell’agglomerato caivanese stanno proseguendo e all’interno di essi c’è da registrare l’ottimo lavoro svolto dall’Avv. penalista e Prof. di Diritto Penale Michele Dulvi Corcione che è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati per due famiglie sue assistite.

Infatti, per due famiglie caivanesi del Parco Verde è terminato l’incubo grazie al fatto che il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha annullato il sequestro degli immobili che secondo la Procura della Repubblica risultavano essere occupati abusivamente.

A quanto pare, queste, sono state le uniche due famiglie a godere di tale provvedimento. Come ebbe a dire anche il Prefetto Michele Di Bari, ogni caso è a se e queste due famiglie, grazie al solerte lavoro del loro avvocato, sono riuscite a dimostrare l’effettivo lecito utilizzo del proprio immobile. Tutto bene ciò che finisce bene.

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Stupro di Caivano, chiesti 12 e 11 anni per i due maggiorenni del branco

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12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione per i due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze sessuali subite due cuginette di 12 e 10 anni di Caivano.
E’ quanto richiesto dalla Procura di Napoli Nord, avanzata oggi dal Pubblico Ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della requisitoria nella quale è stato evidenziato soprattutto l’aspetto umano e sociale del comune dell’hinterland caivanese in cui l’assenza dello Stato è evidente, secondo quanto sottolineato proprio dal pm.

Per il Sostituto Procuratore di Napoli Nord il personaggio perno delle violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di carcere perché non sussistenti le attenuanti generiche; 11 anni e 4 mesi è – invece – la richiesta formulata per Giuseppe Varriale, 19enne.

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